Come scegliere la giusta copertura mobile? L’esperienza Giovi
Indipendenti, frontali, laterali, mono e bipendenza: quale tipo di copertura mobile è la soluzione migliore?
Ovviamente la risposta a questa domanda è: “dipende”. È una risposta che sembra scontata, ma le sue ragioni non lo sono perché variano a seconda delle esigenze del committente.
Tra tutte le tipologie di coperture mobili, quale è quindi quella giusta per la vostra esigenza? Bene, cerchiamo di capirlo insieme.
Partiamo da un presupposto: la vostra necessità. Le aziende che decidono di installare una copertura mobile hanno l’esigenza di creare un nuovo spazio coperto da destinare a magazzino temporaneo o definitivo, piuttosto che creare una nuova zona di produzione, di stoccaggio o di carico/scarico, sfruttando lo spazio disponibile, senza voler effettuare lavori in muratura. Questo è un ottimo punto di partenza perché ci permette di capire se la nuova copertura mobile che andremo a realizzare potrà godere di uno spazio indipendente, o dovrà essere l’estensione di un edificio già esistente.
Ovviamente la soluzione ottimale in termini economici è quella che permette di installare un capannone indipendente, magari in mezzo a un cortile o a un piazzale. In questo caso non esistono vincoli, se non quelli dello spazio a disposizione e dell’uso che ne faremo per decidere larghezza, altezza, profondità e tipologie di aperture e chiusure. Se per esempio la nuova copertura servirà per lo stoccaggio di fieno, piuttosto che di materiali edili, dovremmo prevedere che l’accesso sia ottimale per trattori e muletti, mentre se sarà solo un nuovo reparto produttivo magari basterà solo un semplice accesso pedonale.
La questione diventa un po’ più complicata nel caso si debba realizzare la nuova copertura mobile a ridosso di un edificio esistente. Esistono diversi modelli di tunnel in PVC che ci permettono di sfruttare gli spazi lateralmente, piuttosto che frontalmente, e grazie alle pendenze dei tetti se dobbiamo sottostare a ulteriori vincoli derivanti per esempio da finestre, sporgenze o altro. Le coperture mobili sono studiate ad-hoc per sfruttare anche gli spazi più angusti e i vincoli più stretti:le pendenze in questo caso possono essere monopendenza o bipendenza, proprio per questa ragione.
Anche in questo caso l’utilizzo che ne faremo è fondamentale per scegliere i giusti accessori che completeranno la struttura e la renderanno ottimale per i nostri usi: tende scorrevoli, porte rapide, possibilità di coibentare i teli per l’isolamento termico ed acustico, o altri accessori che ne possano aumentare la luminosità come per esempio il sistema Ultravision® di Civert che inserito nel manto in PVC lascia entrare la luce esterna all’interno della struttura.
Proviamo a fare un esempio.
Giovi srl è una azienda di Isola d’Asti in provincia di Asti che progetta, costruisce e vende sistemi elettromeccanici per l’industria. Nella sua sede ha la necessità di collegare due edifici separati da uno spazio circa 15 metri, lasciando però la possibilità di ingresso uscita da esso.
Generalmente due edifici possono essere collegati con un particolare tunnel in pvc chiamato bussola (vedi per esempio quello realizzato per Coca Cola), ma siccome in questo caso oltre agli ingressi/uscita degli edifici bisognava tenere in considerazione anche la necessità di entrare dall’esterno direttamente nella nuova copertura, la soluzione ottimale è stata quella di realizzare una tettoia bipendenza Biroof, dotandola di due porte automatiche.
La struttura realizzata quindi copre tutto lo spazio tra i due edifici: 14,5 metri di larghezza, una profondità di 8, e un’altezza utile pari a 5 metri. L’accesso all’interno è possibile grazie ad un totale di 4 porte: le due esistenti negli edifici e le due nuove installate nella nuova tettoia. Inoltre è stata inserita una fascia di Ultravision® per mantenere una luminosità maggiore.
Scegliere la giusta copertura mobile è quindi facile: basta bisogna affidarsi ad una azienda che dopo un sopralluogo sappia capire le vostre esigenze pratiche e strutturali (edifici, terreno, pendenze…), possa adattare le tipologie esistenti alle necessità rilevate, e realizzi e monti (certificandolo!) il tunnel su un disegno fatto apposta per voi, esattamente come fa la Civert di Canale che confeziona i propri capannoni e le proprie coperture mobili come abiti sartoriali: taylor made.
Se ti interessa approfondire la terminologia utilizzata in questo articolo puoi consultare il Glossario Coperture Mobili, con la spiegazione e i link di riferimento di tutte le parole chiave che fanno parte di questo mondo.
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